La nuova indagine del Centro Studi sul Terziario del Piemonte Nord si concentra sul settore della somministrazione (bar, ristoranti e pizzerie, etc.), con le scopo di capire come l’inflazione e le tendenze emerse a livello di consumo, a seguito della revisione dei budget di spesa delle famiglie e dei nuovi stili post-pandemici, abbiano impattato sul servizio offerto e sulla gestione operativa dei locali.

Nel corso del 2023 i pubblici esercizi si sono trovati «compressi», lato-offerta, dagli aumenti dei costi di energia e gas, cui si sono sommati i rincari di diverse tipologie di prodotti della filiera alimentare, e, lato domanda, da una clientela con meno margini di manovra a livello di disponibilità finanziarie, gravata dall’aumento di spese «fisse» e/o destinate all’acquisto di beni di prima necessità (cosiddette spese «insopprimibili»).

Quali risposte hanno messo in campo gli operatori del settore? Hanno modificato i loro fornitori per ricercare una maggior competitività economica o è prevalsa la fedeltà alla catena del valore? Si sono limitati ad agire sulla leva prezzo o hanno approntato una rivisitazione della loro proposta in termini di ingredienti usati? Quale ventaglio di servizi viene proposto ai loro clienti per attrarli e fornire un servizio soddisfacente? La clientela, secondo la loro esperienza quotidiana, quanto apprezza la loro formula? Le iniziative intraprese permetteranno di chiudere l’anno 2023 in perdita, con un fatturato in aumento o invariato rispetto al 2022?