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LA DOMANDA DI LAVORO NEL TERZIARIO

L’avvento della pandemia COVID-19 e i provvedimenti ministeriali adottati nel corso del primo semestre del 2020 hanno inevitabilmente avuto ripercussioni sull’andamento del tessuto imprenditoriale del nostro Paese e della relativa domanda di lavoro. Si pensi non solo all’obbligo di chiusura che ha coinvolto gran parte delle imprese del terziario, costringendo molte di esse al ricorso a strumenti come la cassa integrazione in deroga, ma anche al blocco dei licenziamenti tutt’ora in atto, a seguito del quale il mercato del lavoro si è sterilizzato, influenzando di conseguenza anche la dinamica della domanda. Entrambe misure che, da una parte hanno salvaguardato l’integrità lavorativa del personale, ma dall’altra hanno contribuito a ridurre la possibilità di nuove assunzioni da parte delle aziende, soprattutto in un territorio come quello del Piemonte, che si è dimostrato fra i più colpiti dalla prima ondata del virus.
Lo dimostrano i dati rilevati dal SILP (Sistema Informativo Lavoro Piemonte), il programma gestionale dei servizi pubblici per l’impiego, che raccoglie gli archivi delle comunicazioni obbligatorie trasmesse dai datori di lavoro. La costante crescita della domanda di lavoro terziaria, che ha contraddistinto l’area del Piemonte Nord negli ultimi cinque anni, subisce difatti un arresto. Al terzo trimestre del 2020, si registrano un totale di 51.277 procedure di avviamento attivate da imprese del settore, dal mese di gennaio al mese di settembre, dato che evidenzia una loro consistente diminuzione (-22.3%) rispetto ai valori riscontrati nel corso dello stesso periodo del 2019.
La maggior parte delle nuove assunzioni proviene dalle province di Novara (42.9%) e Verbano Cusio Ossola (22.5%), in particolare dal comparto dei servizi (61.8%), che meno di altri ha risentito degli effetti della pandemia, grazie alle opportunità fornite dallo Smart Working e dallo sviluppo delle piattaforme online, registrando una riduzione degli avviamenti contrattuali (-18.5%) più contenuta di quelle riscontrate nel commercio (-23.5%) e nel turismo (-29.5%). Una domanda di lavoro che in questi primi nove mesi dell’anno ha privilegiato l’ingresso nel mercato di donne (57.6%) e di lavoratori tra i 35 a i 64 anni di età (51.1%).


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Comunicato stampa Download (PDF)

Nota metodologica Download (PDF)

Appendice Statistica - Avviamenti Download (XLSX)